Volevo condividere con voi questo articolo scritto 10 anni fa da Maria Teresa Garabelli, la prima allevatrice di Border Collie, titolare dell'affisso "di Cambiano". Spiega e rappresenta perfettamente quello che è per me la razza più fantastica del mondo, il Border Collie.
Il Border Collie, questo sconosciuto
"Su riviste specializzate e non, ultimamente sono apparse traduzioni
dello Standard del Border Collie, con tanto di commenti allo stesso da
parte di entusiasti neo allevatori di questa razza.
Ho letto di
tutto, persino che per giudicare bene il movimento del cane invece che
nei ring bisognava andare a casa di chi scriveva e che la coscia fa da
timone, di una strana barca che usa una coscia sola per muoversi, con il
risultato di andare sempre in tondo.
Ci dicono pure che, anche se
lo standard dice che le orecchie possono essere erette o semi erette è
meglio se sono piegate come quelle del Collie e come i Collie infatti li
vediamo nei ring, con il loro bel collarino bianco e la stella in
fronte, come quello della TV. Anzi i collisti sono meno fanatici, ed
abbiamo fior di campioni senza collare intero alla Lassie.
Eppure lo
standard, redatto da esperti designati dal Kennel Club Inglese parla
chiaro: la caratteristica del Border Collie, quello che lo distingue
dalle altre razze di cani, è quella di essere un cane da pastore, tenace
lavoratore con carattere attento, pronto ed intelligente, e deve
apparire ben proporzionato, asciutto, perfettamente bilanciato con
sostanza sufficiente da mostrarne la resistenza.
L’opposto di certi
cagnoni pelosi con grosse zampone, costruiti quasi nel quadrato o peggio
più alti che lunghi, mentre lo standard predica che dovrebbero essere
atletici.
Quando giudico i Border li faccio muovere attorno al ring
socchiudo gli occhi e cerco di immaginarli sul campo mentre lavorano le
pecore. Devono muovere con leggerezza, con forte allungo dell’anteriore,
mentre la spinta del posteriore, anche se possente, deve essere
impercettibile.
La testa non deve essere tenuta alta come quella di
un terrier, ma seguire il movimento del corpo fondendosi con esso. Un
Border Collie deve dare l’impressione quasi di volare, di non sfiorare
quasi il terreno. L’espressione deve essere attenta, intelligente, ma
anche dolce.
Un cane desideroso di apprendere, ma anche di ubbidire,
di negarsi totalmente piegando il suo istinto o la sua passione alla
legge del dovere.
La passione di un Border, la vera passione che
leggiamo nei suoi occhi, possiamo comprenderla solo sui campi di gara,
quelli dove si incontrano i grandi campioni, non nelle garette
casalinghe. Laddove non ho mai visto nessuno degli allevatori che
scrivono e spiegano com’è un Border Collie.
Non è pastore perché
punta i colombi del parco, o gli altri cani, o il gatto di casa. Quello è
un gioco che non significa niente che qualsiasi Border fa, lo fanno
anche i miei collie.
La passione è quella che li fa tremare mentre
si trattengono, radenti al suolo , immobili in attesa di un ordine.
Tempra è quella che non li fa indietreggiare se una pecora od un montone
li carica, immobili frementi, la coda incollata sotto il ventre, non
muovono un passo perché sanno che non si deve mordere se non in casi
estremi ed ancora una volta solo su comando. Passione è lavorare
frenando l’ istinto perché sanno che solo cosi hanno il permesso di
condurre le pecore , tempra è sopportare giorni, mesi, anni di
addestramento per arrivare lassù a 600/500 metri di distanza, velocità e
scatto alla partenza, dolcezza e quiete all’arrivo per non spaventare
le pecore e portarle con calma al conduttore. Autocontrollo portato
all’estremo che pochi cani riescono ad avere. Altro che puntare la palla
od il gatto di casa…
In tanti sono belli, questi atleti, e certuni
hanno anche il collare bianco, la stella e le orecchie piegate come i
divi della TV. I conduttori sono fieri dei loro cani, sanno che sono i
migliori in tutto pur non calcando mai un ring di esposizione. Non
difficile fare dei Border belli e bravi, ce ne sono centinaia in Europa,
migliaia in Gran Bretagna, di Border Collie che lavorano: basta
cercarli.
Questa razza non ha bisogno di cani belli fini a sé
stessi. I pastori li selezionano da oltre cento anni, io li allevo da
dieci e li giudico dal giorno che sono diventati una razza. Eppure da
certa gente che non incontriamo alle esposizioni, ma che ne sanno tanto
più di me, credo di avere solo da imparare. Non possiamo da un giorno ad
un altro inventarci un nuovo Border Collie. Il Border Collie è uno
solo: quello che cento anni galoppa sulle colline"
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